Ci sono sempre motivazioni di fondo che muovono le azioni degli individui. Tali motivazioni possono essere di diverso genere. Quella che ha innescato la realizzazione del Museo Storico Sezionale del Tiro a Segno di Candela ne ha una sola: conoscere le proprie radici.
E ciò per potersi riappropriare del proprio passato del quale s’era persa ogni traccia.
Un passato del quale, non si sa per quale arcano, nulla è mai pervenuto alla nuova realtà della Sezione del Tiro a Segno di Candela, riattivata nel 1967, dopo una lunga pausa di oblio riscontrata dai tempi del secondo conflitto mondiale e forse ancor prima.
Senza voler riproporre massime proferite da illustri filosofi di ogni tempo sul valore del passato, la Sezione di Candela è pienamente consapevole che, senza un passato, non puoi costruire il tuo presente quotidiano e di conseguenza non puoi programmare un futuro radioso.
Da qui l’esigenza di buttarsi a capofitto in un’avventura sicuramente difficile e dispendiosa per ricostruire il proprio passato e renderlo visibile a chi segue e sostiene il Tiro a Segno, per cercare di far continuare a vivere per sempre i valori sportivi e sociali per i quali ci si spende e ci si impegna.
Con determinazione e volontà si è partiti, nel lontano 2008, alla ricerca di documenti, reperti, memorie e segnalazioni di ogni genere per rimarcare la propria storia, a partire proprio da quella iniziata nel lontano 1884.
Ci son voluti dieci anni di certosino lavoro e di estenuanti ricerche per concludere il percorso in maniera soddisfacente. E c’è voluto anche l’impiego di molte risorse economiche per ultimare la rappresentazione museale.
Molte le teche e gli espositori, distribuiti su una superficie di 160 mq posta al rimo piano della palazzina dello stand a mt. 25, che compongo il percorso espositivo-didattico delle nove sezioni del museo e che racchiudono reperti di pregio e documenti di assoluto valore storico.
E la storia riscoperta narra dei Presidenti e dei Dirigenti fondatori dell’allora Società Mandamentale del Tiro a Segno Nazionale di Candela. Parla delle loro imprese sportive ed istituzionali. Rapporta delle vicissitudini e degli investimenti per costruire il poligono di tiro della Strada per Rocchetta S. Antonio inaugurato nel 1896. Ma la storia rappresentata non si ferma solo al passato, ma parla anche dello straordinario presente della Sezione di Candela che, con le sue vittorie, con i suoi talentuosi tiratori, con i suoi tanti atleti forniti alla nazionale e con le sue continue iniziative, anche di carattere culturale, fa parlare di sé l’Italia sportiva e non solo quella.
E l’inaugurazione di questo straordinario Museo, avvenuta il 12 aprile 2018, alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, dell’Assessore allo Sport e del Bilancio della Regione Puglia Raffaele Piemontese, del Presidente dell’UNASCI Bruno Gozzelino, del componente del presidio dell’ESC Ernfied Obrist, del Sindaco di Candela Nicola Gatta, del Presidente del Comitato UITS Puglia Beppe Tansella in rappresentanza della Federazione, del Giudice Sportivo Unico Federale Vittorio Iandolo, del Componente di Giunta CONI Nello Talento, dei molti presidenti delle Sezioni di TSN di Puglia e di tante altre autorità sportive, civili e militari, ha segnato un’altra magnifica e significativa pagina della storia di questa piccola ma grande realtà dello sport italiano.
E gli apprezzamenti, davvero sinceri e non di circostanza, non sono mancati da parte di tutti i presenti. Apprezzamenti che hanno data tanta commozione ma anche tanta forza per continuare nell’impegno intrapreso.
(Le foto mostrano il manifesto e l’invito all’inaugurazione che rappresentano le motivazioni della realizzazione del Museo riconducibili all’importanza di riconoscere il proprio passato su cui costruire il presente per poter avere un futuro. Vi è anche la foto del labaro realizzato e distribuito a tutti gli invitati. La galleria mostra i tanti momenti della cerimonia, le autorità, gli atleti, i tecnici, gli azzurri e gli ospiti intervenuti)